Corsi di obbedienza ed educazione


Per educare bisogna comunicare. L’obbedienza si ottiene attraverso un buon percorso educativo. La comunicazione consente di agevolare questo percorso. Conoscere le lingue è determinante per la comunicazione verbale, parlare tra persone di nazionalità diversa e riuscire a comprendere e farsi comprendere agevola i rapporti relazionali tra gli individui. Ma la comunicazione con i cani segue schemi di apprendimento diversi. Per interagire con loro è fondamentale utilizzare un linguaggio comune, recepire i messaggi, comprenderne atteggiamenti, posture, espressioni, acustica. Per questo dobbiamo avere ben chiaro il modo con cui comunichiamo.

Caramello ascolta…

L’approccio con un cane timoroso è ben diverso da quello che si adotta con un cane ben socializzato. Basta osservare come si comportano i cani quando sono in gruppo, quando si inserisce un elemento estraneo, quando ci sono nuovi stimoli.

Come ci comportiamo quando nel parco dove si incontrano sempre gli stessi cani scoppia la zuffa? E quando diamo per scontato che siccome ci piace una razza sicuramente il nostro cane apparterrà a quella ma poi ci accorgiamo che non siamo in grado di gestirlo?

Capire il linguaggio dei cani

La comunicazione si suddivide essenzialmente in verbale, paraverbale e non verbale.

La prima è la forma di linguaggio essenzialmente utilizzata dall’uomo ed in minima parte dal cane. Il cane attraverso il linguaggio acustico ci fornisce preziose informazioni sull’umore, lo stato d’animo, la salute. Abbaio, ululato, latrati, gemiti, ringhi.

Il linguaggio paraverbale è una forma di comunicazione in buona parte utilizzata anche dal cane, infatti pur non comprendendo il significato dei nostri discorsi sono molto attenti alla timbrica, tono, volume, frequenze.

La comunicazione non verbale riguarda il linguaggio del corpo, atteggiamenti, modi di gesticolare, mimica, andatura. E’ un tipo di linguaggio utilizzato dai cani per rapportarsi al branco, per individuare atteggiamenti di dominanza o sottomissione.

L’insieme di questi tre linguaggi ci consentono di comunicare con loro, insieme anche al linguaggio tattile, attraverso il quale si instaura un contatto fisico ed il linguaggio olfattivo, molto utilizzato nella comunicazione intraspecifica. L’olfatto è sviluppatissimo nei cani ed è in grado di fornire informazioni importanti come stato di salute ed emotivo grazie al rilascio di feromoni attraverso alcune ghiandole.

Sempre parlando di comunicazione è importante conoscere i segnali di calma, esaurientemente descritti in molti trattati di cinologia ed etologia. Tali segnali riguardano posture ed atteggiamenti che i cani utilizzano per evitare situazioni stressanti, per ridurre la tensione, manifestare un disagio.
Obiettivi e metodologie

E’ fondamentale, per chi si occupa di educazione ed obbedienza, stabilire una comunicazione con il cane che consenta di ottenere i migliori risultati possibili. Questo è l’approccio che adottiamo, con cuccioli ed adulti, cani che vengono da un canile, cani che hanno sofferto, subito abbandoni. Ascoltiamo le persone che si rivolgono a noi con attenzione, annotando tutto ciò che può essere utile a capire come risolvere eventuali problemi, disagi o incomprensioni. Cani che hanno una cosa in comune: la necessità di migliorare la qualità della vita. Mi sembra un motivo più che sufficiente per impegnarci nel renderlo possibile. E’ questo il nostro obiettivo, da raggiungere non solo con il lavoro sul campo d’addestramento, ma anche in strada, al mercato, al mare, al parco, con altri cani, al bar. Ovunque normalmente andiamo con i nostri cani, perché loro fanno parte della nostra vita.